Una foto composita mostra (da sinistra a destra) il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il leader cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin.
L’appello dell’Ucraina a Xi Jinping
L’Ucraina ha chiesto alla Cina di esercitare pressioni sul presidente russo Vladimir Putin affinché faccia un passo verso la pace. L’appello arriva proprio mentre Putin atterra a Pechino per colloqui bilaterali e per partecipare a una grande parata militare.
Il ministero degli Esteri ucraino ha sottolineato che, vista l’influenza geopolitica di Pechino, un ruolo più attivo della Cina sarebbe “benvenuto” se orientato al rispetto della Carta delle Nazioni Unite e al ripristino della pace.
La dichiarazione della SCO non menziona la guerra
La richiesta è arrivata all’indomani del vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), al termine del quale è stata approvata la Dichiarazione di Tianjin, un documento di 20 pagine che non fa alcun riferimento alla guerra in Ucraina.
“È eloquente – ha commentato Kiev – che il documento finale non contenga nemmeno un accenno alla guerra di aggressione più grave in Europa dalla Seconda guerra mondiale, mentre cita altri conflitti e attacchi terroristici nel mondo”.
Per Kiev, l’assenza della guerra in Ucraina nel testo ufficiale è la prova del fallimento della diplomazia russa.
Putin punta il dito contro l’Occidente
Dal palco del vertice SCO, Putin ha ribadito la sua narrativa, sostenendo che il conflitto in Ucraina non sarebbe il risultato di un attacco russo, ma di un “colpo di Stato sostenuto dall’Occidente” a Kiev nel 2014, con riferimento alle proteste di Maidan.

Secondo il leader del Cremlino, l’espansione della NATO e il tentativo di includere l’Ucraina nell’Alleanza rappresenterebbero una “minaccia diretta” alla sicurezza russa. Una tesi respinta più volte dalla NATO.
Le mosse dell’Europa
Intanto gli alleati europei dell’Ucraina, guidati da Emmanuel Macron e Keir Starmer, si preparano a un nuovo incontro a Parigi il 4 settembre. L’obiettivo è discutere di garanzie di sicurezza concrete per Kiev e di una strategia comune per avvicinarsi alla pace.
“Definire garanzie solide per l’Ucraina è un passo necessario”, ha dichiarato Macron, aggiungendo che Mosca continua a rifiutare ogni negoziato.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato che sono allo studio “piani precisi” e una “road map chiara”, con il pieno appoggio degli Stati Uniti, per un eventuale dispiegamento di truppe europee in Ucraina qualora venisse raggiunto un accordo di pace.
Nessun vertice a tre con Trump
Sul fronte diplomatico, il Cremlino ha smentito le voci di un possibile vertice tra Putin, Zelenskyj e il presidente americano Donald Trump.
“Non ci sono accordi concreti su questo”, ha chiarito l’ex consigliere per la politica estera di Putin, Yury Ushakov.
Trump, che ha fatto della fine della guerra una delle priorità della sua amministrazione, ha più volte espresso irritazione per la rigidità di Mosca e per i continui attacchi aerei russi contro le città ucraine.

